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  • Immagine del redattoreGianluca Beccani

IC1396 con la 2600MM!

Dall'aggiornamento "cardine" dell'attrezzatura, ovvero il passaggio dal sensore 1600MM al 2600MM, non sono mancate le peripezie che hanno finito per ritardare la chiusura del secondo progetto fotografico in formato APS-C. Il primo lavoro, purtroppo, è andato perso con la rottura di un hard-drive del pc, e di quella foto mi è rimasta solo una copia a risoluzione inferiore che avevo caricato sul web. Ad ogni modo, in ordine, e a memoria: ho dovuto risolvere evidenti problemi di tilt nel treno ottico nuovo (prezzo da pagare per un sensore più ampio), ho poi dovuto effettuare una manutenzione straordinaria al focheggiatore Sesto Senso (una serata vintage, con messa a fuoco manuale inclusa), e mi sono imposto di buttare i file di due notti di fine estate per mere questioni d'inquadratura. E poi il clima, giusto...perché il meteo è stato terribile da fine Ottobre a metà Novembre. Per recuperare tempo ho seguito due soggetti in contemporanea: la Nebulosa Iris (NGC7023) da riprendere esclusivamente da cielo di campagna, ed appunto la regione di IC1396 (con la famosa "Proboscide d'Elefante") da riprendere sotto cielo cittadino.

Impostata la 2600 a gain 100 (praticamente un must per il narrowband), ho integrato massicciamente il segnale Ha di questo soggetto, impiegando diverse serate anche con Luna presente, sebbene non vicina al plenilunio; per l'esattezza 133 light da 300", che mi hanno garantito un file "robusto" e perfetto per essere stretchato ed elaborato a fondo: il risultato è visibile qui sotto.

La focale risultante del tripletto APO Sharpstar da 107 ridotto col riduttore Riccardi è ancora troppo lunga per riprendere interamente questo grosso complesso nebulare, ed ho quindi scelto un'inquadratura che includesse quante più strutture possibili, relegando la Proboscide d'Elefante al centro in basso.

Ho dedicato, invece, le serate senza Luna alla ripresa del segnale OIII (molto più sensibile all'inquinamento luminoso), integrando 59 light da 300"; credevo che fossero davvero pochi per tirar fuori un file decente con questo filtro, ma ero evidentemente abituato al vecchio sensore; sebbene sulla carta non siano affatto diversi in quanto a sensibilità, la capacità della 2600MM di produrre file estremamente lavorabili (16 bit vs 12 bit?), mi ha permesso di "chiuderla lì" con l'OIII, il cui file definitivo è visibile sotto.

Acquisiti Ha ed OIII già potevo comporre una bicolore a banda stretta, che per molti soggetti produce risultati molto validi e simili ad una palette naturale; per questa IC1396 volevo invece una Hubble palette, resa possibile dall'acquisizione del terzo segnale a banda stretta, l'SII, notoriamente molto debole, ma che permette all'OIII di "guadagnarsi spazio" nelle tonalità di colore definitive e garantisce una gamma cromatica molto più ricca. Per l'intrinseca debolezza del segnale SII ho scelto di fare pose da 600", e già dopo 29 light da 10 minuti, appunto, il risultato è stato oltre le aspettative (vedi foto sotto).

Infine un occhio di riguardo per le stelle! Per garantirmi colori naturali, a riprese ultimate, mi sono imposto di riprendere ulteriori 3 ore di segnale a banda larga e gain 0 (1 ora a canale R,G,B) da cielo di città, per sovraimporre stelle con colori naturali sulla ripresa della nebulosa a banda stretta: una prova che volevo fare da tempo, per capire se considerando ESCLUSIVAMENTE le stelle, potrei infischiarmene del cielo Bortle 8 che ho a casa mia. Se si, in quale misura. Risultato: le tre ore acquisite sono state più che sufficienti, sebbene la parte di fondo cielo fosse, come c'era da immaginarsi, un vero obbrobrio, tra gradienti e scarso contrasto.

Il file finale...

Ho studiato a fondo una grande quantità di riprese in banda stretta di questo soggetto, ed ho notato due "filosofie" principali di elaborazione del colore: una palette più "ipercromica" se volete, dove il verde derivante dalla mappatura inziale dei canali viene saturato e mantenuto insieme al rosso e al blu...ed una palette più simile in apparenza ad una bicolore Ha/OIII, dove il verde viene totalmente soppresso. Visto che parliamo comunque di "falsi colori" resto dell'idea che sia lecito un po' tutto purché piaccia all'autore, e che non esistano palette "sbagliate"; in questo caso ho cercato di miscelare i canali colore senza ottenere mai un rosso pieno o un blu pieno, ma preferendo rappresentare l'OIII con un ciano/acquamarina e le parti esterne come una miscela di toni sempre tra il rosso e il giallo.

L'immagine sopra è un ritaglio al 100% (pixel reali) della Proboscide d'Elefante, la struttura più iconica di questa regione nebulare, e per una focale di poco più che 500 mm il livello di dettaglio raggiunto mi ha entusiasmato. Merito, immagino, di una messa a fuoco perfetta e di serate particolarmente calme. L'aggiunta di colori reali alle stelle è una tecnica che sto ancora affinando, sia in fase di ripresa che di elaborazione. Il tilt residuo è presente ma trascurabile, e il Sesto Senso è più in forma che mai. Devo decidermi a chiudere il progetto parallelo a questo, quello in banda larga dal cielo Bortle 4.

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