E' davvero una grande soddisfazione quando si riesce a seguire al 100% la "tabella di marcia" di un progetto astrofotografico di una certa complessità; in questa disciplina (hobby, se proprio volete) ci sono davvero un sacco di variabili di cui tener conto, più una...la solita imprevista che, impazzita, sorge all'improvviso a funestare una serata. Quando invece tutto fila liscio resta la sensazione di aver fatto bene, ed è un tesoro non da poco per chi prende tanto freddo e spende più notti al buio per ottenere una singola immagine. Realizzare una ripresa di M42 che mi soddisfacesse obbligava ad una grossa mole di dati, non acquisibili in una singola sessione fotografica, oltre ad una tediosa fase di elaborazione.
Ho avuto la fortuna di poter contare su tre serate davvero eccezionali, tutte e tre dominate da una calma di vento pressoché totale, un seeing buono almeno per la focale utilizzata, ed una incredibile assenza di umidità e relativa condensa. Nella sera del 22 Gennaio mi sono dedicato all'acquisizione del solo canale luminanza, in modo da verificare subito, una volta a casa, se la tecnica per realizzare l'HDR producesse il risultato sperato; la sera seguente, il 23, ho invece cominciato l'acquisizione dei tre canali RGB. Ho raggiunto il numero di pose prefissatomi il 15 di Febbraio, la prima serata utile ancora successiva, in cui ho terminato la ripresa dei canali RGB, arrivando ad un totale di circa 7 ore di tempo d'integrazione.
La totale assenza di vento mi ha permesso di sopportare temperature prossime allo zero senza problemi, e senza obbligarmi ad una continua, noiosa permanenza in auto: sembrava una notte di Marzo, o addirittura Aprile. Questo clima ormai chiaramente impazzito è stato, una volta tanto, una vera manna dal cielo!
Oltretutto, trasportare lo Sharpstar 107 già completo di ottica guida, treno ottico e fasce anticondensa (tutti montati in un unico blocco), rende ormai la fase di preparazione davvero cosa da poco; per farlo ho trasformato parte del bagagliaio dell'auto in una sorta di "culla" morbida antiurto, tutta imbottita di coperte e materiali da imballaggio, in cui adagio il telescopio. Andatura delicata...e via!
La relativa calma ed ottimo funzionamento in totale autonomia di tutta l'attrezzatura mi hanno fatto venir voglia di realizzare il mio primo startrail, purtroppo davvero troppo breve, realizzato grazie all'ottimo software gratuito Starstax, che consiglio vivamente. Reflex su treppiedi, un setup davvero minimal cui non sono proprio abituato...e l'intervallometro della 5D Mark IV ha fatto il resto. L'immagine sopra (realizzata con il Canon 16-35/4 L) mostra bene, a piena risoluzione, la calma totale che regnava: in tutte le singole pose scattate, di svariati secondi ciascuna, non si è mossa neanche una foglia!
Per l'immagine finale ho voluto mantenere un contrasto relativamente basso per meglio rappresentare le volute e gli intrecci delle strutture gassose più deboli; allo stesso modo non ho spinto particolarmente la saturazione, più o meno come faccio sempre, per evitare effetti "WOW" a buon prezzo e prediligere la naturalezza dei colori. Chi pratica astrofotografia sa per certo, ad ogni modo, che la tentazione di tornare sui dati ed elaborare in modo diverso è una tentazione irresistibile...
L'immagine è entrata di diritto nella mia galleria astrofotografica. Per i più interessati alla tecnica di ripresa, ho creato una pagina dedicata a questa piccola avventura visibile nella sezione Behind the Photo, o direttamente qui.
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