La Skywatcher AZ-EQ6 GT
Il produttore cinese Skywatcher è famoso per offrire prodotti estremamente competitivi, sia in ambito di ottiche che di montature; nel caso della AZ-EQ6 GT si è spinto oltre, cercando di conquistare il cuore degli astrofili con una montatura che fosse robusta come la diffusissima EQ6, più versatile, che non avesse i punti deboli di quest'ultima, e garantisse una meccanica in qualche modo superiore. Andarono oltre, aggiungendo anche una chicca rivoluzionaria, e crearono una montatura che poteva essere sfruttata in modalità altazimutale o equatoriale: come la sigla del modello suggerisce, la montatura unisce la comodità d'uso di un'altazimutale, tanto apprezzata dai visualisti, all'inseguimento senza rotazione di campo delle equatoriali pure, condizione generalmente necessaria per la fotografia a lunga posa dei soggetti astronomici. L'asse di A.R. può infatti essere portato, e bloccato, in posizione perfettamente verticale, divenendo di fatto un asse di azimut, e trasformando l'asse di declinazione nell'asse di altezza.
Adattatore M63/M48
La AZ-EQ6 GT, in modalità equatoriale, pronta per il montaggio di un ottica
Il produttore offre nel pacchetto di acquisto un secondo morsetto da applicare in fondo alla barra dei contrappesi (filettata allo scopo), per consentire il montaggio di una seconda ottica: regolando l'estrazione della barra è possibile bilanciare il sistema senza alcun contrappeso aggiuntivo, e questo consente osservazioni (e in certa misura anche riprese) con due telescopi in contemporanea! Una versatilità che certo non ha la vecchia EQ6, e neppure la grande maggioranza delle attuali montature in commercio, che rende il prodotto davvero interessante.
Il cannocchiale polare e la regolazione della latitudine
La montatura è stata progettata per offrire un'elevata capacità di carico (fino a 25 Kg, escludendo i contrappesi), una maggior precisione d'inseguimento, e per risolvere alcuni difetti della EQ6, tra cui il pessimo meccanismo di regolazione della latitudine e la generale rumorosità degli ingranaggi: adesso è possibile agire, anche con una sola mano, su una grossa singola vite di regolazione per allineare l'asse polare alla nostra latitudine, e la trasmissione finale è divenuta a cinghia, riducendo i giochi meccanici e la rumorosità quando in movimento rapido. Più precisa, più silenziosa, e pure più leggera: circa 15 Kg il peso della sola testa, che rimane agevolmente trasportabile, soprattutto quando inserita in una borsa dedicata.
La barra con i due contrappesi da 5 Kg, robusta e regolabile
La barra contrappesi è fornita di una piccola prolunga, utile per bilanciare al meglio carichi "insoliti", e due contrappesi da 5 Kg, che equilibrano senza problemi strumenti come un SCT da 10-11 pollici o grossi tubi Newton. Nuovo anche il sistema di frizioni per bloccare e sbloccare gli assi, secondo me ben fatto e sufficientemente robusto da impedire ogni slittamento, a patto di bilanciare bene tutta la struttura, ovviamente. Il treppiedi in dotazione è quello classico della EQ6, con gambe da 2 pollici (50.8 mm) di diametro, che svolge il suo lavoro senza brillare particolarmente: sicuramente uno degli elementi che merita di essere migliorato, per ottenere stabilità extra quando caricato pesantemente.
Il morsetto Primalucelab, in sostituzione di quello originale
Un pò di modding...
Un prodotto come questo nasce come naturale evoluzione della EQ6 classica, diffusissima tra gli astrofili per la sua robustezza e le sue prestazioni in relazione al prezzo, e riesce bene nell'intento, offrendo prestazioni leggermente superiori ed alcune migliorie; a mio avviso poteva essere un prodotto quasi perfetto, se solo avessero curato alcuni "dettagli", che magari, sul campo, fanno la differenza. Conoscendo la montatura, dopo i primi utilizzi, ho cominciato ad effettuare modifiche e miglioramenti che sono, secondo me, doverosi per l'astrofotografo "evoluto", e che sicuramente impattano sulle performance generali.
Primo upgrade: il treppiedi
Ho sostituito le zampe fornite di serie con altre, della ditta "Astronomy Expert", di stesso diametro ma spessore superiore: il peso è salito di parecchio, ma la stabilità e la rigidità sono decisamente maggiori (con buona pace delle vibrazioni)...ed una lunghezza incrementata di 20 cm rispetto all'originale mi consente di non estendere l'elemento interno di ogni zampa, ancora di serie e più leggero.
Secondo upgrade: il morsetto
La AZ-EQ6 GT non costa 10000 Euro, ed alcune lavorazioni sono un po' "grezze": è il caso del morsetto originale, che ha tolleranze decisamente "larghe" e, pur funzionando benino, rischia di introdurre leggeri disassamenti quando accoppiato con la barra a coda di rondine dell'ottica montata. L'ho sostituito con uno analogo, ma lavorato a CNC, di Primalucelab (sistema PLUS), che mantiene il doppio attacco Losmandy-Vixen, ma è ben più rigido e preciso, e garantisce un fissaggio solido e "ripetibile".
Terzo upgrade: eliminare la pulsantiera Synscan!
In questo caso non si tratta di un vero e proprio difetto della montatura, dato che l'elettronica originale che la controlla fa egregiamente il suo lavoro, e tutte le features che la caratterizzano sono davvero utili e ben progettate. Semplicemente, però, ho scelto di comandare la montatura da computer, bypassando totalmente la pulsantiera in dotazione per utilizzare il software di controllo EQMOD, una vera piattaforma o suite di gestione per le montature equatoriali: possibilità uniche, elevata customizzazione di tutti i parametri, in sostanza un modo molto più evoluto (e complesso!) di utilizzare la propria attrezzatura. Una volta scoperto EQMOD...ed imparato ad utilizzarlo al meglio...decisamente non si torna più indietro. Questo consente al contempo di utilizzare la montatura da remoto, in modo completo ed affidabile, offrendo numerose opzioni che il sistema Synscan non ha.
Il cavo EQMOD-USB per il controllo diretto da PC
Come va...e conclusioni
Questa montatura, in casa Skywatcher, è più piccola soltanto della EQ8, che è però un prodotto destinato a carichi ed attrezzature molto più impegnativi, e non è certamente un prodotto facilmente trasportabile, adatto all'astrofilo itinerante "mordi e fuggi"; la AZ-EG6 GT è invece massiccia ma ben gestibile, e consente di portarsi in campagna, alla ricerca dei cieli più scuri, anche ottiche di un certo peso. Personalmente la utilizzo sempre tramite il software di controllo EQMOD, spesso abbinata a PHD2 per l'autoguida durante le pose lunghe, con focali tra i 500 e i 1500 mm; ottengo sostanzialmente sempre una precisione d'inseguimento nell'ordine degli 0.60-1.0 arcosecondi, dipendentemente dal sistema di guida, e questo mi consente di fare astrofotografia a lunga posa senza buttare un solo subframe...ma ci sono voluti mesi di tentativi e qualche frustrazione iniziale. Ci tengo a sottolineare che non è MAI stata colpa della montatura in sé, che si rivela, per le mie esigenze, costante ed abbastanza precisa nell'inseguimento. L'errore periodico senza alcuna correzione si attesta, nel mio esemplare, a circa +/-10 arcosecondi: è facilmente correggibile quando si utilizza un software di autoguida ben impostato, e consente riprese di qualche minuto, senza alcun controllo, se si utilizzano obiettivi fotografici corti o medi. La montatura consente il salvataggio di un PEC (periodic error correction) semi-permanente che ne migliora ulteriormente le prestazioni.
Un certo fastidio lo danno entrambi gli assi in fase di bilanciamento dell'attrezzatura: a causa di una progettazione meccanica quantomeno "ingenua", gli assi di ascensione retta e declinazione, pur comportandosi bene in fase di utilizzo, non sono mai (neppure a frizioni sbloccate) totalmente liberi e privi di attrito, come in montature analoghe di altri brand. Il bilanciamento è meno preciso e si va un po' "a sensazione": ci si impara a convivere, ma è fastidioso. La possibilità di configurarla in modalità altazimutale non va sottovalutata, anche se si è principalmente astrofotografi: può sempre capitare di montare un piccolo telescopio o un teleobiettivo per osservare e fotografare oggetti terrestri, muovendo pure gli assi a mano.
Nell'uso sul campo si evidenzia l'ingombro "pericoloso" della tanto utile vite di regolazione dell'altezza, che offre un appiglio perfetto per cavi dondolanti: bastava farla più corta. E le due viti che regolano l'azimut della base sono piccole e "plasticose".
Dal punto di vista dell'elettronica, una volta acquistato il cavo EQMOD-USB per il controllo via PC, non ho mai avuto problemi di collegamento, sia in fase di puntamento che di autoguida via "ASCOM pulse-guiding": tra l'altro il GO-TO, una volta allineato il sistema ad un software planetario (io utilizzo Cartes du Ciel), è precisissimo ed affidabile, anche utilizzando un'ottica abbastanza lunga ed impegnativa come il C9.25. Ottiche di peso e dimensioni maggiori sono a mio avviso sconsigliate, almeno per risultati degni di nota in astrofotografia a lunga posa, ma molti le utilizzano...e questo la dice lunga sulle potenzialità di questo ottimo prodotto.
Consiglio l'utilizzo della AZ-EQ6 GT con il suo bundle di pulsantiera Synscan e relativa elettronica soltanto ad utenti meno esigenti o meno esperti: il prodotto si comporta bene "out of the box" ed offre routine perfezionate per l'allineamento e l'utilizzo al meglio di tutte le sue funzioni. Nel mio caso ho intrapreso un percorso diverso, ricavando dal web, e da altri utenti, tutte le nozioni per tirar fuori il massimo da questa montatura: per avere qualcosa in più, tangibile sul campo, temo serva spendere davvero molto più di 1800 Euro.
Consiglio questa montatura per più di un motivo: offre una buona, ottima precisione con e senza autoguida (a patto di non chiederle troppo), è pienamente supportata dal software EQMOD (che ne aumenta notevolmente la fruibilità), permette carichi di circa 20 Kg in ambito fotografico e...perché no?...può essere utilizzata in modalità altazimutale senza perdere alcuna funzione garantita dalla collaudata elettronica di bordo. L'astrofilo esigente che vuol stare sotto i 2000 Euro di budget DEVE prendere in considerazione la AZ-EQ6 GT.